Il testo ci permetterà di riflettere sulla conoscenza di sé e sulla paura che possiamo provare di fronte alla vita, sulla possibilità di ricostruire i legami di fiducia, anche in presenza di ferite molto profonde; sul bisogno di autodeterminazione e di interdipendenza in famiglia e nelle comunità terapeutiche.
Vorremmo ricostruire lo stesso clima franco e fiducioso che ha caratterizzato la serata del 29 febbraio, dove la presenza di persone sofferenti, familiari, amici, cittadini, operatori ha prodotto uno scambio vivace e molto arricchente per tutti.